(AGENPARL) – Roma, 09 nov – “La famosa via parallela a S. Tarcisio? Non si sta facendo nulla, da tre anni a questa parte”. Ne discute con l’AgenParl Massimo Perifano, Assessore alle Politiche Urbanistiche del Municipio X. L’argomento è la messa in sicurezza di via S. Tarcisio, nel quartiere Quarto Miglio. Sede di un plesso scolastico, S. Tarcisio è un’arteria estremamente trafficata e pericolosa per gli alunni che quotidianamente la attraversano. La soluzione sarebbe aprire la parallela, via al IV Miglio, al pubblico transito: questo però non è possibile, a causa di uno sbarramento posto da alcuni residenti nel tratto finale della strada.
“Noi avevamo fatto un’ordinanza nel 2007 – spiega Perifano – approfittando dei lavori di rafforzamento del ponte della ferrovia su via Appia Nuova, per aprire quella strada: ovviamente alcuni egoisti cittadini hanno preso questa ordinanza come un affronto, perché probabilmente considerano gli altri come cittadini di serie B. Cercando di non avere traffico nel loro tratto di strada, hanno pensato bene di fare opposizione e piazzare le catenelle, impedendo di fatto la viabilità su quella sezione. Parliamo di appena 9 metri quadri, a fronte del restante chilometro di proprietà comunale, ma è sufficiente per costringere il traffico che si sposta da ovest a est verso l’Eur a passare su via di S. Tarcisio. Anche i mezzi pubblici, tre linee se non vado errato, sono costretti a fare due curve ad angolo retto e a passare davanti a due scuole”.
Gli stessi residenti di quel tratto di via al IV Miglio, inoltre, hanno fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza municipale. “Visto che l’ordinanza del 2007 durava per il periodo della messa in sicurezza del ponte – spiega l’Assessore – il giudice del Tar, una volta conclusi i lavori, ha stabilito il ripristino dello sbarramento. Ripristino che avremmo dovuto fare noi, ma a cui hanno provveduto ‘in via straordinaria’ i solerti cittadini. Per ‘cittadini’ intendo sei o sette persone, interessate alla chiusura della strada: gli altri residenti, parliamo di qualche centinaio, hanno almeno avuto il pudore di non schierarsi su questa questione”.
“Dopo quest’ordinanza, come Municipio non possiamo fare più nulla in maniera autonoma. Abbiamo attivato le procedure per l’esproprio dell’area, ma dobbiamo avere i soldi a disposizione: da tre anni, infatti, chiediamo ad Alemanno di mettere nel centro di costo la somma di 40.000 euro per questo fine; somma che puntualmente non ci viene concessa. Il Dipartimento Mobilità e Trasporti, che doveva darci una mano su questa vicenda, ha fatto moltissime riunioni, ma non ha mai preso una decisione. Evidentemente c’è una volontà politica a non risolvere il problema: è una considerazione elementare, ma viene spontaneo farla”.
“Da parte nostra – conclude Perifano – c’è la voglia di aprire questa strada, necessaria allo sviluppo e alla viabilità. Altrimenti un quartiere come il nostro, cosiddetto ‘di periferia’, rimarrà imprigionato in questa mobilità che non cammina”.
[ via AGENPARL ]