Nell’ambito dell’Ecomuseo della via Latina, su iniziativa del Comitato per il parco della Caffarella Odv, l’Associazione Humus ETS, Ecomuseo della via Latina, La Torre del Fiscale O.d.V., Pro Loco Tor Fiscale e Antica via Latina APS, Comitato Casilina Vecchia Mandrione, Comitato Arco di Travertino, e comunque tutte le associazioni del Coordinamento della Comunità territoriale del VII Municipio, puntano a far rivivere l’antico tracciato della via Latina nel tratto del III miglio e le importanti preesistenze archeologiche connesse. Si tratta di un proposta molto concreta in un punto strategico che connette la Caffarella, il Parco delle Tombe Latine, Arco di Travertino ed il quartiere di Tor Fiscale; un paesaggio da recuperare, spazio pubblico verde da conquistare. E’possibile perché le aree sono già pubbliche e possono facilmente essere risistemate.
L’intervento proposto va inquadrato nel più ampio contesto di rigenerazione del settore Arco di Travertino-Torre del Fiscale, considerata l’importanza degli aspetti archeologici e paesaggistici che caratterizzano questo quadrante e dalle situazioni di degrado presenti a partire proprio dal tracciato della antica via Latina.
Ci troviamo a ridosso e dentro i confini del Parco Archeologico dell’Appia Antica, in luoghi di proprietà già pubblica, fortemente degradati o impropriamente utilizzati, che possono, opportunamente recuperati, portare qualità urbana a vari livelli.
Considerato l’intento dell’attuale amministrazione municipale di provvedere alla sistemazione con servizi della stazione – parcheggio, manufatto in legno lamellare in Viale Arco di Travertino, con fondi del P.N.R.R. e, si spera, di voler provvedere finalmente all’eliminazione di manufatti abusivi a ridosso del tracciato, le associazioni territoriali intendono sottoporre alla Amministrazione Comunale, Municipio VII, e alla Città Metropolitana di Roma, di concerto con tutti i cittadini, un intervento che prevede la scoperta e la valorizzazione dell’area pubblica costituita dalla collina di 50.000 metri quadrati adiacente al Parco delle Tombe della via Latina, compresa tra via Demetriade, v.le Arco di Travertino, via Grottaferrata e via Campo Barbarico.
Si tratta di un’area di grande importanza archeologica, di proprietà pubblica della Città Metropolitana di Roma e del Demanio.
Tale proposta, sollecitata in parte dal Comitato per il Parco della Caffarella già nel 2011 è sostenuta dall’Ecomuseo della Via Latina, soggetto pubblico riconosciuto dall’O.M.R. con tutte le associazioni che ne fanno parte e consiste in:
- riqualificazione dell’area dei 5 ettari di proprietà della Città Metropolitana e scavo archeologico della villa di Demetriade e della villa Amici nell’area attualmente occupata dal centro sportivo; riconnessione con Parco delle Tombe Latine.
- utilizzo degli impianti sportivi scolastici in via Grottaferrata n.76, in orario scolastico dagli alunni ed extra scolastico dalla società sportiva, che attualmente fruisce dei campi realizzati sopra l’importante complesso archeologico della Villa di Demetriade.
- Riqualificazione e recupero dal degrado e dall’abbandono della collina in parte coltivata per un uso pubblico, adeguato sia sul piano paesaggistico che nel contesto archeologico.
- Vendita dell’edificio attualmente sede del liceo C. Darwin e dell’Istituto Tecnico per il Turismo in via Tuscolana n. 388, situato in sede impropria (ex abitazioni in cui sono stati eliminati i tramezzi per realizzare le aule). Con i soldi della vendita si effettuerebbe la risistemazione del complesso scolastico dell’ITIS E. Ferrari di via Grottaferrata n.76 (l’istituto presenta grandi capannoni in amianto inutilizzati). Qui si potrebbe effettuare il trasferimento del Liceo Darwin e dell’Istituto Tecnico per il Turismo presso l’ITIS Ferrari, realizzando in questo modo un grande Campus scolastico, dotato di consistenti attrezzature sportive.
- Abbattimento dei manufatti abusivi su via Demetriade, che impediscono la prosecuzione del tracciato della via Latina dal Parco delle Tombe Latine verso via Campo Barbarico, garantendo il ripristino del tracciato della via Latina fino al Mausoleo di via Campo Barbarico.
Ciò consentirebbe, a costo zero per le Amministrazioni pubbliche (Città Metropolitana, Roma Capitale-Municipio VII) la valorizzazione di importanti aree archeologiche come la Basilica di Santo Stefano e la riconnessione dei vari tratti della via Latina nell’ambito del Parco Archeologico dell’Appia Antica e dell’Ecomuseo della via Latina per riscoprire e valorizzare il tracciato della strada. Inoltre consentirebbe il recupero della collina degradata ed occupata per recuperarla ad usi pubblici ad esempio didattici connessi al Parco archeologico o del Municipio.
Per la riqualificazione dell’area sono stati avviati numerosi contatti, richieste ufficiali alle Istituzioni pubbliche, in particolare al Parco Archeologico dell’Appia Antica, Città Metropolitana, Roma Capitale, Municipio VII, Commissioni Capitoline Ambiente e Cultura.
Non ci fermeremo e proporremo molte iniziative concrete, connesse alla proposta per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica.
ATTENDIAMO A RIGUARDO RISPOSTE CONCRETE E URGENTI
Nelle immagini che seguono si evidenziano i principali elementi tecnici
SINTESI della storia della proprietà dell’area della collina.
L’area a fianco al Parco delle Tombe della via Latina venne acquisita dall’allora Provincia di Roma all’inizio del secolo scorso. Ciò in quanto il 15 agosto 1904, l’Amministrazione Provinciale di Roma effettuò un bando per un concorso d’idee al fine di realizzare il manicomio nella zona detta dei Cessati Spiriti. Il manicomio qui non venne mai realizzato e, successivamente, si è preferito acquisire 150 ettari di terreno, “in campagna, a Monte Mario, in località detta S. Onofrio”. Il manicomio si realizzò così a Roma Nord dove vennero trasferiti “i pazzerelli” del S. Maria della Pietà che, fin dal 1725, si trovavano presso l’ospedale S: Spirito.
Così l’area a fianco del Parco delle Tombe Latine presso i “Cessati Spiriti” progressivamente venne dimenticata e abbandonata a se stessa. Oggi appare molto degradata, incolta e con baracche.
Oltre che per attività improprie e inquinanti essa viene usata anche come dormitorio abusivo e qui nell’inverno del 2008 sono purtroppo morti bruciati tre giovani rumeni.
Probabilmente a seguito del grave fatto luttuoso la Provincia di Roma decise di disporre un finanziamento di 200.000 euro per la riqualificazione dell’area nell’ambito della Legge per Roma Capitale d’Italia, ma questi soldi in realtà non vennero mai spesi per il recupero della zona che pertanto rimase nel degrado.
Da studi fatti dall’associazione Comitato per il Parco della Caffarella, e confermati dalla ex Provincia, l’area è ancora pubblica e appartiene all’attuale Città Metropolitana di Roma.
Nota , cfr sito Comitato Parco della Caffarella
Appello per l’area pubblica presso il Parco delle Tombe della via Latina
[ via Ecomuseo della VIA LATINA ]