I conigli presenti nella Valle della Caffarella non sono una specie autoctona né tantomeno animali selvatici, sono animali domestici abbandonati nel tempo dai proprietari e che da allora hanno colonizzato l’area.
Per non mettere a rischio la sopravvivenza dei conigli vi invitiamo a non alimentare e non lasciare cibo per loro: i conigli hanno il prato a disposizione e non hanno bisogno di altra alimentazione. Gli stessi regolamenti comunali richiamano a non somministrare cibo agli animali.
Gli alimenti portati ai conigli, inoltre, possono costituire fonte di cibo che sostiene e incrementa intere popolazioni murine (ratti e topi) nonché altre specie problematiche quali ad esempio i gabbiani. Evitare inoltre di avvicinarsi ai conigli specialmente in presenza di piccoli, onde evitare di arrecare stress e disturbo agli animali.
Vi invitiamo infine a non abbandonare conigli in natura: abbandonarli in un Parco non è la soluzione migliore perché un coniglio vissuto in cattività difficilmente saprà riconoscere i pericoli e sarà a rischio di malattie. Se invece riescono ad adattarsi e sopravvivere, i conigli danno origine a colonie che possono arrivare a contare anche migliaia di individui: ma, in caso di una infezione virale, possono anche soccombere tutti.
Segnaliamo che secondo la legge del 20 luglio 2004, n.189 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, l’abbandono di animali domestici è vietato ai sensi dell’art. 727 del codice penale che al primo comma recita “Chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.
[ via Parco Regionale dell’Appia Antica ]