ZTL/fascia verde: mitighiamo le criticità ma partiamo dalla verità
(post lungo, per chi è interessato a conoscere come stanno davvero le cose)
Francesco Laddaga – presidente VII Municipio
Nelle ultime settimane in città è montata la polemica sui nuovi varchi ZTL/fascia verde, attraverso i quali saranno applicate disposizioni già in essere da anni e alcune che diventeranno operative nei prossimi mesi: cavalcata e alimentata ad arte da alcuni gruppi politici, la polemica riguarda una problematica reale che interessa migliaia di cittadini, sulla quale mi sembra però ci sia molta poca chiarezza e tanta disinformazione, anche strumentale.
Proviamo a rimettere in fila tutta la questione e a fornire gli elementi di verità utili a capire cosa sta succedendo e cosa succederà, motivandone le reali cause, che partono da molto lontano e che sono anzitutto e fondamentalmente di tipo ambientale e sanitario, e non trasportistico e di mobilità:
- l’Italia è oggetto di diverse procedure di infrazione comunitarie per quanto riguarda gli obblighi di riduzione dell’inquinamento dell’aria, in particolare per quanto riguarda il PM10 e il biossido di azoto (NO2); da ultima, a maggio dello scorso anno la Corte di Giustizia UE, accogliendo un ricorso della Commissione Europea nell’ambito di una procedura d’infrazione, ha stabilito che il nostro Paese è venuto meno agli obblighi previsti dalla direttiva UE sulla qualità dell’aria; il Tribunale del Lussemburgo ritiene che “l’Italia abbia mancato agli obblighi che le incombevano omettendo anche di adottare, a partire dall’11 giugno 2010, le misure necessarie a garantire il rispetto del valore limite annuale di biossido di azoto nell’insieme delle zone”, in particolare “per non aver previsto, nei piani relativi alla qualità dell’aria, misure atte a limitare al periodo più breve possibile il superamento della soglia limite”;
- è evidente che tale situazione è da imputarsi principalmente alle grandi città, dove la (pessima) qualità dell’aria continua a far crescere esponenzialmente i decessi o i malati cronici per malattie cardio-respiratorie; tra i tanti studi scientifici in merito, un’analisi dell’INAIL del 2019 ha evidenziato la correlazione tra gli aumenti degli agenti inquinanti nell’aria e le percentuali nella popolazione di malattie cardiovascolari e respiratorie (per maggiori info: https://www.inail.it/…/news-inquinamento-atmosferico…);
- per queste motivazioni e a causa delle procedure di infrazione già citate, già la sindaca Raggi tra il 2016 e il 2019 aveva approvato delle delibere che prevedono, tra l’altro, il divieto di accesso nell’anello ferroviario nei giorni feriali per auto a benzina fino a euro2 e diesel fino a euro3 e l’istituzione della fascia verde con divieto di accesso alle categorie più inquinanti in caso di superamento dei valori critici per più giorni consecutivamente; il problema, però, è che tali provvedimenti di fatto non sono mai stati davvero applicati, mancando tutte le azioni consequenziali, come le determine di traffico, la relativa segnaletica e, soprattutto, un qualche sistema di controllo e sanzione, cosa che ovviamente li ha resi lettera morta senza un reale beneficio sulla qualità dell’aria di Roma;
- nell’ottobre 2022, infine, l’Assessora all’ambiente Roberta Lombardi (M5S) ha predisposto le Norme Tecniche di Attuazione del “Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria”, con le rigide prescrizioni dei divieti di accesso ai veicoli più inquinanti nella ZTL, nell’Anello Ferroviario e nella Fascia Verde di Roma; in tale documento, peraltro, il divieto in Fascia Verde per i diesel Euro4 sarebbe scattato già da novembre 2022 e solo una mediazione degli assessori Eugenio Patané e Sabrina Alfonsi ha portato alla proroga fino al novembre 2023.
Negli ultimi giorni, a seguito dell’incontro con la maggioranza capitolina e i Presidenti dei Municipi, il Sindaco Roberto Gualtieri ha ribadito che le misure in adozione derivano da specifiche prescrizioni dell’OMS e a seguire dell’Unione Europea, recepite dalla Regione Lazio e da Roma Capitale con provvedimenti già approvati; il Sindaco, inoltre, ha tenuto a chiarire meglio alcune questioni anche al fine di rispondere ai manifestati timori ed alle istanze sollevate dalla cittadinanza e dai territori; in particolare, ha sottolineato che:
- essendo pervenuti i dati degli agenti inquinanti sia dell’anno 2022 che dei primi mesi del 2023, saranno valutate delle rimodulazioni delle misure della ZTL che contemperino le esigenze di rispettare l’obbligo di Legge con quelle di tutelare le fasce sociali più deboli; a tal fine è già stato istituito un tavolo tecnico permanente interno proprio per valutare le possibili rimodulazioni, anche grazie al confronto con la Regione Lazio;
- è stato chiesto al Governo di adottare misure di sostegno per rendere meno gravoso l’impegno economico di chi deve rinunciare al proprio mezzo sostituendo lo stesso o utilizzando i mezzi pubblici;
- che qualsivoglia rimodulazione deve essere comunque “a saldo zero”, garantendo in ogni caso il medesimo livello di riduzione degli agenti inquinanti in modo strutturale;
- che il Sindaco è tenuto, al fine di tutelare la salute pubblica, a fare in modo che siano rispettate le misure per la riduzione dell’inquinamento ambientale essendo Roma una città che supera i livelli medi annui di biossido di azoto con conseguenti rischi reali per l’ambiente e la popolazione.
È evidente che Roma sconta un ritardo e un sistema di trasporto pubblico non all’altezza della Capitale d’Italia, legato certo anche alle sue caratteristiche peculiari che, ad esempio, rendono molto più complicata che in altre città la realizzazione di nuove linee della Metropolitana; così come è acclarato che negli ultimi anni poco o nulla è stato fatto in tal senso e l’attuale amministrazione si trova a dover fronteggiare emergenze dovute ai mancati interventi degli anni passati, come l’assenza di manutenzione dei treni e dei binari delle sue metropolitane (motivo per il quale, ad esempio, in questi mesi la Linea A è interessata da urgenti e improcrastinabili lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria).
Nel contempo si continua a lavorare per implementare la flotta del trasporto di superficie e su nuove linee tranviarie, approfittando anche dei fondi straordinari Giubileo, PNRR e (speriamo) Expo 2030.
Ma per attuare le limitazioni ai veicoli inquinanti NON si potranno attendere queste opere perché come detto è un tema di salute e non di trasporti e NON abbiamo possibilità di scegliere se attuare o no tali provvedimenti; certo, sarà importante trovare delle misure mitiganti che li rendano socialmente sostenibili, soprattutto per le famiglie a basso reddito e per tutti i cittadini più in difficoltà da un punto di vista economico o sociale. Ma per farlo ci sarà bisogno della collaborazione e del contributo di tutti i livelli istituzionali e di tutte le forze politiche, che dovranno dimostrare di avere a cuore la salute e la quotidianità dei romani e delle romane più del loro tornaconto elettorale, al quale purtroppo molti in questi giorni sembrano essere più interessati, alimentando ad arte polemiche strumentali e diffondendo disinformazione e falsità.
Anche per questo, e per informare con correttezza e serietà tutta la cittadinanza, abbiamo organizzato presso la Sala Consiliare di Piazza di Cinecittà un Consiglio Straordinario per martedì 23 alle ore 11:30, al quale parteciperà anche l’assessore capitolino Eugenio Patanè.
Francesco Laddaga, Presidente Municipio Roma VII
P.S.
Grazie al presidente della commissione capitolina Giovanni Zannola per la condivisione di alcuni dati utili.
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