Dedicati ai santi o ai briganti, a Dante o ai luoghi della Prima Guerra Mondiale. Ci sono i classici, come l’Appia e la Francigena, e altri come la via degli Abati, il sentiero Liguria, la via Romea Germanica. Insieme formano la rete dei cammini italiani, presentata nei giorni scorsi a Roma dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Il sito internet di riferimento è camminiditalia.it, contiene oltre 41 percorsi da attraversare a piedi, in bici o, perché no, a cavallo. C’è un patrimonio di quasi 7mila chilometri di itinerari naturalistici, religiosi, culturali e spirituali da valorizzare. Il cosiddetto turismo lento e sostenibile può essere un importante strumento di crescita anche economica del Paese. “Dopo il 2016 anno dei cammini, 2017 anno dei Borghi e 2018 anno del cibo, il 2019 sarà l’anno del turismo lento, che dobbiamo mettere a sistema”, ha detto il ministro.
L’annuncio del 2019 come l’anno nazionale del turismo lento – ha sottolineato il presidente di Federturismo Confindustria, Gianfranco Battisti – rappresenta un segnale importante di continuità nel lavoro di valorizzazione dei territori meno conosciuti del nostro Paese con una particolare attenzione nei confronti del turismo a piedi, in bici, a cavallo e in barca. È cruciale lavorare sulla promozione dell’Italia come museo diffuso che deve attirare turismo colto e sostenibile, capace di apprezzare non solo le grandi città, ma anche il ricco patrimonio meno noto dell’intero territorio nazionale fatto di borghi, piccole città e parchi naturali. Così come è necessario ripristinare i cammini religiosi, valorizzare le ferrovie storiche e creare percorsi ciclabili per promuovere una dimensione turistica per viaggiatori che scelgono di visitare una parte dell’Italia più nascosta, ma fondamentale nell’offerta di turismo”.
[ via Cammini, arriva il sito internet dedicato ]