In attesa di visitare la mostra fotografica organizzata dal 6 al 27 maggio, presso il centro Uscita 23, dall’Associazione Ponti per il futuro, pubblichiamo questo breve excursus storico pubblicato dall’Associazione in questione sulla propria pagina Fb.
I Lotti nascono come borgata urbano/rurale su terreni di proprietà di Costanzo Ciano, suo figlio Galeazzo vi fece costruire una “casina di caccia” in stile “barocchetto” che fu per anni il quartiere generale dei Galeazzo nella capitale. Purtroppo questa casina come anche altri lotti sono stati demoliti. Alla morte di Costanzo i terreni vennero intestati al fattore Caroni e in parte alla famiglia Gerini. Nel 1941 Caroni diede inizio alla costruzione della borgata che inizialmente prese il nome di “borgata Caroni”. Iniziò con le prime case sempre in stile “barocchetto”e, pare, anche grazie all’influenza di Galeazzo Ciano riuscì ad edificare un vero e proprio villaggio stipulando col comune di Roma una convenzione che ancora vincola l’altezza degli edifici in zona. Probabilmente nella costruzione del complesso edilizio dei Lotti ci si ispirò all’esempio della “città giardino” all’inglese: complesso di piccole case quadrifamiliari circondate da appezzamenti di terreno agricolo. La logica è quella del lotto. Fu solo dopo la guerra che furono fatte le opere di urbanizzazione con la costruzione di strade e fogne. Insieme all’urbanizzazione Caroni ultimava e restaurava gli edifici conservandone la proprietà, poi passata all’INA Casa, ed in parte oggetto di compravendita con privati fino al 1973, anno in cui si ha notizia dei pagamenti degli ultimi canoni di locazione.
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