Approvato a fine luglio il progetto definitivo per il collettore IV Miglio-Almone. Il Comune: “Opera urgente per il risanamento igienico-sanitario”. Per decenni, le acque reflue delle case scaricate direttamente nel fiume. Acea: “18 mesi di lavori e 4 milioni di euro”. Ma il Comitato per il parco della Caffarella: “Temiamo un ricorso al Tar, che potrebbe bloccare tutto”
Ambra Murè
L’ALLARME Almone, da fiume sacro a pozzo nero
IL CASO Acea a rischio multa per colpa del Comune
“Dopo 8 anni, finalmente ci siamo”. Non nasconde la sua soddisfazione Roberto Federici del Comitato per il parco della Caffarella. La battaglia sua e di tanti altri cittadini si è conclusa con una vittoria importante. Per il parco, per il fiume Almone e per tutta la città. Il 27 luglio scorso la Giunta ha infatti approvato il progetto definitivo del collettore IV Miglio-Almone. Presentato da Acea nel lontano 2004.
17 MILA ABITANTI SENZA FOGNE – “Il progetto – precisano da Acea Ato 2 – prevede il convogliamento delle acque raccolte dal collettore IV Miglio, provenienti dai quartieri Statuario e IV Miglio, verso l’adduttrice fognaria dell’Appia Pignatelli”. Il completamento della rete fognaria è stato a lungo atteso dai circa 17 mila abitanti dei due quartieri. Che per decenni sono stati costretti a scaricare le acque reflue delle loro case direttamente nel fiume Almone. Senza depurazione alcuna. Una situazione di illegalità non più tollerabile. Nemmeno dal Comune, che infatti nel suo verbale di deliberazione sottolinea come l’opera “riveste un carattere di urgenza, in quanto tesa all’eliminazione di uno scarico non a norma e al risanamento igienico-sanitario nel territorio di Roma Capitale”.
DUE ANNI E 4 MILIONI DI EURO – Una volta ottenuta l’approvazione del Campidoglio, l’iter dovrebbe a questo punto procedere in maniera spedita. “Acea Ato2 – spiegano infatti dall’ufficio stampa – ha già esperito la gara e a oggi sono in corso le attività tecnico-amministrative propedeutiche all’aggiudicazione definitiva dell’appalto”. I lavori “potranno essere avviati entro 3-4 mesi” e dovrebbero essere completati in “18 mesi”. Il costo stimato dell’opera, che ricade interamente su Acea Ato 2 (in qualità di ente gestore del servizio idrico integrato), ammonta a circa 4 milioni di euro.
L’OMBRA DEL RICORSO AL TAR – “Se tutto va bene – prevede Roberto Federici – tra due anni potremo mettere la parola fine all’inquinamento del fiume Almone”. Se tutto va bene. Perché dal Comitato per il parco della Caffarella sono abituati alle sorprese. E adesso temono che i proprietari delle aree private interessate dai lavori (il circolo ippico Acqua Santa e l’Acqua Santa Factory srl), da sempre alquanto restii a concedere l’esproprio e consentire l’accesso ai mezzi di cantiere, decidano di presentare ricorso al Tar. “Per quanto ci riguarda – conclude Federici – ci auguriamo caldamente che questo non succeda. Dopo decenni di inquinamento, questo fiume e questa città hanno diritto a un futuro più sostenibile”.
[ via Nuovo Paese Sera]