Per coloro che avessero desiderio di effettuare interventi di messa a dimora di alberi all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, siano essi privati cittadini, singoli o associazioni, enti, etc. vengono fornite le seguenti informazioni di massima, per dar modo di valutare l’interesse, l’impegno e la fattibilità dell’intervento. L’intervento di messa a dimora degli alberi va preventivamente ed espressamente autorizzato dall’Ente Parco.
La scelta dell’Ente Parco è quella di indirizzare prioritariamente i nuovi impianti arborei a completare, integrare o sostituire quelli morti, oggetto dei precedenti interventi di c.d. “forestazione urbana”. Le aree e gli ambiti di messa a dimora sono individuati ed indicati dall’Ente Parco; idem dicasi per le specie, che variano a seconda della zona di intervento. Il periodo di messa a dimora, per ragioni climatiche e di umidità del suolo, va dal 15 novembre al 15 febbraio di ogni anno.
Le dimensioni ottimali delle piante sono dai 2 m di altezza in sù; piante più piccole sarebbero poco evidenti o soggette a rottura, mentre piante considerevolmente più grandi sarebbero di difficile attecchimento. Non è di grande importanza il diametro del fusto, il quale ha incidenza perlopiù sul costo della pianta. Le piante devono essere sane, ben formate, di buona qualità vivaistica. Esse vanno dotate di un paletto in legno o di una canna molto robusta al quale legarle con apposito legaccio morbido ed elastico, con anche un tubo corrugato in plastica, aperto con un taglio per tutta la sua lunghezza e messo alla base della pianta leggermente infisso nel terreno, posto ad abbracciare e proteggere completamente almeno i primi 60 cm di fusto fuori terra, onde evitare il morso dei roditori. E’ necessaria anche qualche manciata di concime organico (in genere in pellet) da mettere sul fondo della buca per facilitare la ripresa delle piante.
Dopo l’interramento della pianta ed il compattamento della terra, va creata una “tazza” circolare in terra attorno alla base della pianta, sufficientemente ampia, che trattenga l’acqua durante l’innaffiatura. Va data una prima, abbondante innaffiatura appena messa a dimora la pianta.
Non è consentito apporre targhe, né cartellini se molto evidenti. Le operazioni di messa a dimora vengono effettuate a cura e spese del soggetto proponente, direttamente o tramite ditta incaricata. Come anche l’acquisto della pianta è a carico dell’interessato. Personale dell’Ente Parco potrà, se possibile, presenziare all’intervento. La data di intervento va preventivamente comunicata ai preposti uffici dell’Ente Parco; eseguita l’operazione va inviata qualche foto indicativa. L’Ente Parco non può farsi carico della cura delle piante messe a dimora fino al loro completo attecchimento. Ci si riferisce essenzialmente all’innaffiamento che, a seconda dell’andamento stagionale, va effettuato per i primi 2-3 anni nella stagione asciutta, la quale va grosso modo dalla metà del mese di aprile a tutto il mese di ottobre. Pertanto contestualmente all’impegno della messa a dimora, il soggetto proponente deve valutare anche e soprattutto l’impegno e la disponibilità ad effettuare tali cure, senza le quali l’impianto arboreo sarebbe destinato inesorabilmente a fallire, con la morte delle piante. E’ possibile valutare una presa in carico diretta da parte del soggetto che ha piantato l’albero oppure un accordo con soggetti o associazioni di volontariato che possano occuparsene garantendo l’innaffiatura e la minima manutenzione.
Per ogni informazione più dettagliata o per proporre un intervento di messa a dimora, si può contattare il Servizio Tecnico Agricolo, Naturalistico, Manutenzione del Territorio dell’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica.
Grazie fin d’ora per questo arricchimento del patrimonio arboreo del Parco!
[ via Parco Regionale dell’Appia Antica ]