Gentili signori,
l’associazione di volontariato Comitato per il parco della Caffarella, iscritta dal 1995 nel Registro Regionale del volontariato e da 37 anni impegnata nell’esproprio, la manutenzione, riqualificazione, studio e fruizione pubblica della Valle della Caffarella, lo scrigno archeonaturalistico del Parco Regionale dell’Appia Antica, chiede, con la presente, che si dia concretezza alla mozione del Consiglio Regionale n. 123 del 18 marzo 2019, che recitava testualmente di:
intraprendere l’iter per l’inclusione di specifici tratti del fiume Almone nel servizio pubblico di manutenzione di cui alla DGR n. 4838/1999 integrata dalle deliberazioni n. 334 del 18 marzo 2005 e n. 119 del 7 marzo 2006.
Purtroppo, a distanza di oltre 2 anni dall’approvazione della mozione, duole constatare che ancora per il fiume Almone non è stato istituito il servizio pubblico di manutenzione, né risulta avviata un’istruttoria a tal fine. L’Almone inoltre non è inserito nel programma di monitoraggio dei corsi d’acqua, attualmente eseguito da ARPA Lazio, e regolamentato dalla DGR 44/2013.
Si rammenta che:
- Il fiume Almone è un elemento storico di eccezionale valore (si confrontino pubblicazioni del prof. Lorenzo Quilici e del Comitato per il Parco della Caffarella);
- il fiume Almone è l’asse idrico principale dei Parchi Regionali dei Castelli Romani e dell’Appia Antica;
- Sul fiume si è formalizzato il Contratto di Fiume (promotori l’Ente Parco Appia Antica, l’Ente Parco Castelli Romani e il Comitato Parco della Caffarella, a cui hanno aderito i Comuni di Rocca di Papa, Grottaferrata, Marino, Roma, I Municipi VII e VIII di Roma Capitale, l’ACEA ATO2, il WWF). Tale contratto di Fiume risulta attivato dalla Regione Lazio che ne segue e promuove l’evoluzione;
- Grazie all’azione di questa associazione di volontariato sul fiume è stata realizzato l’eliminazione dello scarico fognario di Quarto Miglio e Statuario ad opera dell’ACEA ATO2;
- La Regione Lazio ha approvato il Piano del PRAA, che ha nel risanamento del sistema Almone uno dei propri progetti cardine;
- Il Piano di Tutela della Acque della Regione Lazio prevede per le acque all’interno delle Aree Naturali Protette lo stato di qualità buono, ma nell’Almone sono presenti ancora periodici scarichi inquinanti che ne alterano la qualità delle sue acque;
- ACEA ATO2 ha in progetto di riportare le Acque del fiume direttamente al Tevere in quanto non ci sono più le ragioni per il collettamento al depuratore Roma Sud;
- Nel Piano di Bacino per il tratto metropolitano del Tevere (PS5) sono evidenziati i tratti ad elevato rischio idrogeologico, in particolare tutti i ponticelli storici della Caffarella sono classificati insufficienti alle portate di piena e pongono in zona a rischio elevato l’area dell’Acquataccio, prima del bivio del Quo Vadis, già oggetto di danni da esondazione.
Tutto ciò premesso si chiede alle SS.LL. che il fiume Almone torni ad essere tale e che la Regione Lazio dia finalmente seguito alla mozione del Consiglio Regionale n. 123 del 18 marzo 2019, per l’inclusione di specifici tratti del fiume Almone nel servizio pubblico di manutenzione e per il monitoraggio dello stesso, ad opera dell’ARPA.
Certi di un sollecito accoglimento della presente, invio distinti saluti
La presidente – Rossana De Stefani
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