Alla Sindaca di Roma on. Virginia Raggi
All’assessora all’Ambiente on. Laura Fiorini
All’Assessora al Patrimonio on. Valentina Vivarelli
Al Capo segreteria della Sindaca dott. Lorenzo Foti
Al Presidente della Commissione Ambiente on. Daniele Diaco
Al direttore dell’Ente Parco Appia Antica dott.ssa Alma Rossi
Al direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica dott. Simone Quilici
Oggetto: ulteriore pressante invito a proseguire sollecitamente negli sgomberi al Parco della Caffarella e ad eliminare le situazioni di degrado ivi presenti .
Roma, 27 aprile 2020
Gentili signori,
nel ringraziarvi ancora per quanto è stato fatto il 30 ottobre scorso con lo sgombero dell’ex concessionario/autofficina Hyundai di via Appia Antica, 43-45, con la presente voglio manifestare la grande preoccupazione di questa Associazione di Volontariato nel costatare che, già prima dell’interruzione delle attività dovuta all’emergenza coronavirus , l’opera di sgombero di altri cinque siti si era interrotta; tutti questi siti risultavano espropriati nel 2005 e immessi nel patrimonio comunale il 3 marzo 2007 (si confronti link dell’Ordinanza del Sindaco n. 61 del 3.3.2005 https://www.caffarella.it/ordinanza-2-esproprio/).
Con lo spirito collaborativo che ha caratterizzato il rapporto di questa Associazione di Volontariato con l’Amministrazione Comunale e gli Enti Parco rivolgiamo un nuovo appello all’Amministrazione Comunale, che fa seguito ad un precedete datato 19 novembre 2019, nell’auspicio che l’opera di sgombero possa riprendere al più presto compatibilmente con la graduale riapertura degli uffici competenti .
Ci permettiamo pertanto di fare un breve riepilogo delle realtà ancora da sgomberare e/o bonificare fornendo al contempo qualche nostra indicazione grazie alla storia di impegno sul territorio di questa Associazione che data, senza interruzioni, dal 1984.
- La prima è quella sulla quale si può immediatamente intervenire si tratta di UBI VADIS di via della Caffarella, 15, regolarmente espropriata (si confronti https://www.caffarella.it/2006-esproprio-ubi-vadis/) e indennizzata; qui vivono da anni in baracche di fortuna alcune famiglie di immigrati bulgari, occupando un’area di 13.736 metri quadrati del Parco della Caffarella. Questi occupanti di uno splendido versante della valle hanno negli anni effettuato numerosi abusi edilizi ripetutamente segnalati dai guardiaparco dell’Ente. L’area si può liberare immediatamente, infatti, come risulta dal verbale del Tavolo Interdipartimentale del 6 giugno 2019, già a quella data era in corso l’identificazione degli occupanti. Questa Associazione chiede che lo sgombero venga effettuato entro il prossimo mese di maggio attivando l’emergenza abitativa, dando a questi signori un alloggio decoroso e bonificando l’area protetta. Qualsiasi ulteriore ritardo aumenterebbe solamente il degrado ambientale. Purtroppo, malgrado le sollecitazioni effettuate da questa Associazione, sia verbalmente che per iscritto (si confrontì lettera del 19 novembre 2019) non ci risulta che per questo sito sia stato fatto nulla.
- L a seconda in ordine di priorità è quella che riguarda l’Azienda Agricola Appia Antica di via Appia Antica, 53di cui il Comune ha espropriato 66.276 metri quadrati di terreno sui 87.000 complessivi, ma sul quale è stato redatto dal Comune il 19 marzo 1993 un contratto di affitto (si confronti https://www.caffarella.it/affitto-azienda-agricola-appia-antica/ con un canone annuo irrisorio di 2.000.000 di Lire!). Il Dipartimento Patrimonio, su indicazione del Tavolo Interdipartimentale del 2017, ha disposto la rescissione del contratto di locazione. Qui si è già arrivati da tempo ad un accordo bonario con l’Azienda Agricola (si confronti sempre il verbale del Tavolo Interdipartimentare le del 6 giugno 2019) restringendo l’Azienda nei circa 20.000 metri quadrati non espropriati di proprietà della Regione Lazio. Si eviterebbe così il continuo sconfinamento delle mucche dell’Azienda, che causano gravi danni alla vegetazione e all’avifauna del laghetto del Parco della Caffarella, un’oasi naturalistica dove abbiamo censito ben 127 specie di uccelli (°), cioè la più ricca area avicola della Provincia di Roma.. Questa Associazione chiede pertanto che l’Amministrazione Comunale proceda tempestivamente all’occupazione dei 66.276 metri quadrati di proprietà pubblica ampliando in questo modo l’area a protezione integrale presso il laghetto.
- Abbiamo poi l’area di 5.430 metri quadrati situata a via Appia Antica, 41, dove è presente il sepolcro di Geta. L’ex proprietaria ci risulta essere stata indennizzata. Dal verbale del Tavolo Interdipartimentale del 6 giugno 2019 leggiamo che era in corso di notifica l’ordinanza di sgombero. Il Tavolo interdipartimentale del 13 dicembre 2018, sentito l’avv. Raimondi, ha deciso che nulla osta all’occupazione d’urgenza dell’area. L’ex proprietaria risiede a Montecarlo e l’area, localizzata proprio di fronte la sede del Parco dell’Appia Antica, viene affittata per feste (si confronti https://www.getafeste.it/). Ci permettiamo di rammentare che l’ex proprietaria nel 2014, nonostante l’esproprio del 2005, sottoscrisse un rogito notarile di cessione del bene sul quale la nostra associazione ha inviato un esposto al Consiglio Notarile contro la notaia che ha stilato l’atto a nostro avviso illegittimo (si confronti https://www.caffarella.it/area-sepolcro-di-geta-il-comitato-invia-esposto-contro-la-notaia/). Il rogito è stato annullato a seguito dell’intervento del Dipartimento Patrimonio nei confronti della notaia. Il Comitato chiede all’Amministrazione Comunale di intervenire subito, senza dover attendere ancora, delimitando la proprietà comunale visto che, come ci ha scritto il dott. Foti il 2 luglio 2019, è già stato effettuato dal Dipartimento Urbanistica il frazionamento delle particelle di proprietà Comunale.
- Il Vivaio Idea Verde è localizzato al civico 27 di via Appia Antica, ha fatto ricorso avverso lo sgombero, ha perso e deve ottemperare alla decisione del Tribunale Amministrativo. Il Vivaio Idea Verde , dove lavorano una dozzina di persone, è un’attività non incompatibile con il Parco, quindi, se l’Amministrazione Comunale e gli Enti Parco lo ritengono opportuno, si potrebbe arrivare ad una soluzione di compromesso attraverso la concessione di un affitto, a patto però che il Vivaio paghi un canone anche per gli anni precedenti in cui ha usufruito gratuitamente del bene. E’ fondamentale inoltre per l’accessibilità al Parco e per il Contratto di Fiume dell’Almone (sottoscritto dal Municipio VII, competente territorialmente, e da Roma Capitale) che il Vivaio lasci libera l’area demaniale lungo il fiume Almone attualmente occupata illegittimamente dal Vivaio.
- Per quanto concerne la situazione del signore che alleva tartarughe e coltiva piante grasse subito a sinistra di via Appia Antica, 27, esso occupa un’area di 11.900 metri quadrati. Anche lui è stato espropriato e indennizzato, ma una Delibera di Giunta di circa 20 anni fa lo autorizzava a restare purchè realizzasse un’attività di mostra didattica con le sue piante grasse, attività mai attuata stante il degrado in cui versa l’intera area. Non sappiamo se la Delibera di Giunta, possa essere ancora valida, sappiamo però che l’ex proprietario ha fatto di recente ricorso al TAR avverso lo sgombero forte di questa Delibera di Giunta; nel caso in cui questa Delibera non sia decaduta sappiamo che egli è disposto a restringersi in soli in 2.000 metri quadrati dell’area in questione nei quali effettuare questa mostra didattica. Una soluzione del genere risulterebbe a nostro avviso non incompatibile con il Parco e di buon senso a patto che l’ex proprietario indennizzi il Comune per gli anni in cui ha detenuto l’area senza pagare alcun canone, che l’area concessa sia compatibile con le esigenze del Parco e con il Piano del Parco della Caffarella e infine che lo stesso liberi a sue spese il terreno dalla vergognosa discarica di materiali e di costruzioni abusive che ha creato nel tempo. Ci stupiamo come non si intervenga sanzionando una situazione di degrado del tutto incompatibile con le Leggi e i vincoli posti su un’area sottoposta a tutela ambientale, paesaggistica e archeologica. In attesa della sentenza del TAR chiediamo pertanto che l’Amministrazione Comunale e/o l’Ente Parco Appia Antica invii una diffida all’occupante concedendo allo stesso un termine massimo di 30 giorni per bonificare l’area ed eliminare gli abusi, in difetto di ciò si intervenga con Ordinanza in Danno.
- Infine non possiamo tacere l’estrema situazione di degrado riscontrata a febbraio nell’area della ex concessionario/autofficina Hyundai di via Appia Antica 43-45, unico fra i sei siti, in cui l’Amministrazione Comunale è riuscita ad intervenire riprendendo il pieno possesso del bene. Sebbene l’ex occupante abusivo abbia di recente spostato in altra sede alcune decine di automobili, a distanza di oltre sei mesi dalla ripresa del bene, l’area pare permanga in un degrado indescrivibile con enormi quantitativi di rottami, masserizie, centinaia di auto, ecc. E’ questa una situazione del tutto incompatibile con le Leggi di tutela del Parco che necessita, ad avviso di questa Associazione, il ripristino pieno della legalità. Inoltre ci troviamo in un’area con la probabile presenza del Tempio di Marte Gradivo, la cui scoperta e valorizzazione sarebbe un evento di enorme portata culturale, impossibile da valorizzare stante il degrado dell’area. Trascorsi ormai sei mesi dal 30 ottobre 2019 questa Associazione chiede che l’Amministrazione Comunale diffidi l’ex occupante abusivo e conceda un termine massimo di 30 giorni per lo sgombero totale dell’area, in difetto di ciò si intervenga con Ordinanza in Danno.
La restituzione completa ai cittadini di tutti questi beni, pari a circa 110.000 metri quadrati (cioè ben 11 ettari!) di aree di immenso valore storico-archeologico-naturalistico, con accesso da via Appia Antica, è un atto importante e qualificante di questa Amministrazione che ha lavorato in questi ultimi anni per raggiungere questo scopo.
Rivolgiamo pertanto alle SS.LL un ulteriore, pressante appello nel riprendere appena sarà possibile, e proseguire celermente, nell’attività di riappropriazione dei beni espropriati, la loro completa bonifica e restituzione alla cultura e ai legittimi proprietari, i cittadini di Roma.
Ringraziando per l’attenzione e restando a disposizione per eventuali chiarimenti, invio a nome dell’Associazione di volontariato distinti saluti.
La presidente – Rossana De Stefani
(°) si confronti la pubblicazione:
AA.VV tutti aderenti all’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella, Parco dell’Appia Antica, una storia lunga duecento anni, stampato in proprio, Roma, 2016, pp. 224.
La lettera in PDF
lettera_di sollecito agli sgomberi del 27 Aprile 2020
[ via ]