Emergenza Covid-19. Vendita diretta dei produttori agricoli nell’ambito di spazi all’aperto. Richiesta di corretta interpretazione delle disposizioni del DPCM 9 marzo 2020 per prosecuzione della vendita generi alimentari nelle giornate festive e prefestive.
In relazione all’ultimo Dpcm 9 marzo 2010 sul Corona virus, si rappresenta che le nuove misure non vietano la vendita diretta di prodotti agricoli e che pertanto i produttori agricoli della Città Metropolitana di Roma Capitale, continueranno la vendita diretta, singolarmente o nell’ambito dei mercatini contadini, facendosi carico di verificare che i clienti rispettino le distanze di sicurezza e non creino situazioni di assembramento.
Alcune perplessità interpretative potrebbero insorgere in ordine alle disposizioni del decreto governativo contenute all’art. 1, comma r) in ordine alla chiusura, nei giorni festivi e prefestivi, di medie e grandi strutture di vendita nonché degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Al riguardo è da rilevare come questa disposizione vada comunque letta nel combinato disposto con quella che nello stesso comma, precisandone il senso, stabilisce che anche per le giornate festive e prefestive, (…) “La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari…” categoria a cui si deve ricondurre anche la vendita di prodotti agricoli.
Inoltre è da rilevare che la disposizione sui mercati in parola, qualora la si volesse erroneamente riferire anche al commercio di prodotti alimentari, non sarebbe comunque riconducibile alla attività di vendita dei produttori agricoli che, ai sensi della normativa vigente, non sono sottoposti alla normativa sul commercio in quanto disciplinati da una normativa speciale in deroga a quella sul commercio.
In base a detta normativa i produttori agricoli possono effettuare la vendita diretta singolarmente o associandosi con altri produttori agricoli, anche al di fuori del fondo aziendale, nelle aree pubbliche o private di cui abbiano la disponibilità, senza sottostare in alcun modo alla normativa sul commercio a cui fanno riferimento gli ultimi DPCM, a parte il caso di farmacie, parafarmacie e vendita di generi alimentari.
Per lo più questi mercati contadini, come quelli di Roma, Castelli Romani e Zagarolo, si svolgono all’aperto, senza concentrazioni significative di persone, consentendo un approvvigionamento “outdoor”, all’aria aperta, di generi alimentari freschi, salubri e di qualità non sottoposti a speculazioni o contingentamento da parte di centrali di acquisto monopolistiche. Ciò di cui ha bisogno la comunità in un momento così drammatico. Per questo Il sindaco di Milano ha invitato i cittadini a non affollare i supermercati, ma a , privilegiare i punti vendita collettivi dei piccoli produttori ed alcuni sindaci lombardi – da Bergamo a Cremona, hanno consentito ai mercati contadini di svolgere la propria attività di vendita, come accaduto anche in Veneto ed Emilia-Romagna.
Dunque alla luce degli ultimi provvedimenti governativi si ritiene che i produttori agricoli possano continuare nei giorni prefestivi e festivi la vendita diretta all’aperto, anche nell’ambito di quelle aree all’aperto denominate “mercati contadini”. Un’eventuale sospensione di queste attività dovrebbe essere disposta da nuove ordinanze sindacali modificative delle disposizioni governative, che si presenterebbero come illegittime rispetto al quadro normativo attuale ed agli elementari principi giuridici di proporzionalità e adeguatezza.
Pertanto la vendita diretta dei produttori agricoli associati nell’ambito del Mercato Contadino Roma e Castelli Romani, salvo contraria disposizione che costringerebbe gli scriventi alla tutela giurisdizionale di produttori e consumatori, si terrà regolarmente anche nei giorni festivi e prefestivi. I produttori e le organizzazioni che li rappresentano nella vendita diretta vigileranno affinché venga garantito il rispetto delle distanze di sicurezza di un metro tra le persone, non si creino situazioni di assembramento e siano disponibili, anche per i clienti, prodotti disinfettanti per le mani. Verrà anche garantita, rispetto alla consueta disposizione, una maggiore distanza tra i gazebo dei produttori agricoli e controllo dei flussi in entrata ed uscita.
Si chiede pertanto le autorità in indirizzo a non assumere decisioni affrettate, non previste dai provvedimenti del governo, che potrebbero danneggiare cittadini e consumatori.
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