Lo diciamo subito: noi non ci arrendiamo, e non ci arrenderemo mai, neanche di fronte ad atti amministrativi ostili.
Sono migliaia le persone che curano, volontariamente e gratuitamente, il verde di Roma, supplendo alle carenze dell’amministrazione. Lo fanno per testimoniare forme propositive e attive di
esercizio della cittadinanza, per dare un esempio, per non rassegnarsi al disastro: la prima e unica risposta del Comune è l’imposizione di un’assicurazione a proprie spese a chiunque voglia fare
interventi, anche minimi come svuotare i cestini dei rifiuti. Una decisione che va contro la volontà di promuovere la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, nella valorizzazione e
gestione del verde come, invece, affermato nelle linee guida approvate con la delibera 66 di aprile 2017. Si tratta di un passo indietro molto preoccupante, spia di un’amministrazione che agisce
solo in autotutela, ignora prassi amministrative innovative, disconosce il valore della mobilitazione civica, scarica le proprie inefficienze sulle spalle delle persone a cui, invece, dovrebbe
offrire un servizio.
Noi siamo a posto e stiamo lavorando per favorire la partecipazione anche occasionale delle persone ai nostri eventi, tuttavia, nell’attesa, speriamo non vana, che il Dipartimento Tutela
Ambientale del Comune di Roma recuperi appieno le sue funzioni, chiediamo all’amministrazione di ripensarci, anche alla luce del Codice del terzo settore in vigore dal 3 agosto, stessa data della
determina per ironia della sorte, e chiediamo di considerare altre modalità che favoriscano e non disincentivino la più ampia partecipazione delle cittadine e dei cittadini nella cura del loro
territorio.
[ via ]
Powered by WPeMatico