Caffarella, dopo le promesse sei mesi di silenzio: così il Comune rischia di perdere una parte del parco
Cinquecento cittadini interrogano la Sindaca sul futuro degli 11 ettari di Caffarella già espropriati. Da dieci anni sono lasciati nelle mani dei vecchi proprietari. Spunta anche un milione di euro destinato al parco e mai speso
Ci sono undici ettari di Caffarella da recuperare. E ben cinquecentodiciannove persone che, da oggi, lo stanno ricordando alla Sindaca Raggi. I Consiglieri capitolini e quelli municipali, ne sono già stati informati. Il Comune ha già espropriato queste aree. Quindi le ha prima pagate, e poi lasciate in detenzione precaria ai vecchi proprietari. Un controsenso evidente di cui si avvantaggiano questi ultimi. Intascati i soldi degli espropri, sono rimasti al loro posto, senza versare un euro di affitto al Comune. E con la loro presenza, di fatto, garantiscono la manutenzione delle aree. Ma allo stesso tempo impediscono la fruizione di una bella fetta di parco.
L’INTERROGAZIONE – “519 Romani hanno sottoscritto l’interrogazione d’iniziativa popolare alla Sindaca di Roma, promossa dall’Associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella, per avere risposte concrete in merito alle aree della Caffarella, con ingresso da via Appia Antica, espropriate nel 2005 e lasciate dal Comune agli ex proprietari in detenzione precaria” . Come evidenzia Rossana De Stefani, presidente del Comitato, “c’è il rischio concreto di usucapione di questi beni di enorme valore storico-artistico-naturalistico”.
IL VALORE DELLE AREE – Come è stato più volte ricordato, in questi undici ettari è presente il sepolcro di Geta, un fienile del XVIII secolo, e sul piano naturalistico un laghetto e la zona umida dell’Acquataccio. Inoltre, come ha ipotizzato l’archeologa Dubbini, scavando in quelle zone potrebbe essere rinvenuta una piccola Pompei. “Parliamo infatti di un’area, ricca di mosaici, affreschi e con mura importanti, che venne abbandonata, sigillata. E quindi che non ha subito le classiche espoliazioni avvenute nel medioevo” spiegava Dubbini in un’intervista rilasciata a Romatoday. Lì, infatti, si ipotizza fosse presente anche il Santuario di Marte ed il bosco sacro dove, secondo la leggenda, erano stati concepiti Romolo e Remo.
LE DOMANDE – Nell’interrogazione d’iniziativa popolare, si chiede alla Sindaca di rispondere a tre quesiti. In primo luogo le si domanda “se intende confermare quanto deciso in data 2.12.2016 dalle Commissioni congiunte Ambiente e Patrimonio di Roma Capitale in merito all’immediata ripresa in possesso da parte del Comune degli 11 ettari di Caffarella lasciati in detenzione precaria agli ex proprietari”. Poi le viene chiesto in concreto “come intende procedere affinché si arrivi all’immediata ripresa in possesso di quelle aree, scongiurando il possibile rischio di usocapione”. Infine le viene rivolto un terzo interessante quesito: “Come vuole procedere affinchè venga tempestivamente utilizzato il milione di euro stanziato nel 2011 per la sistemazione della Caffarella ed affidato al Servizio Giardini?”. Il Comitato ed i 519 che hanno sottoscritto l’interrogazione, temono che “tali fondi, mai spesi” siano “riassorbiti nel bilancio comunale, mentre potrebbero essere ben utilizzati anche nell’ambito degli interventi di riqualificazione delle aree espropriate e lasciate in detenzione precaria agli ex proprietari”.
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