Via Venosa va da via al Quarto Miglio a via Appia Pignatelli, e attraversa il quartiere correndo parallela a via Annia Regilla.
Ricorda il centro lucano in provincia di Potenza, l’antica Venusa patria del poeta latino Orazio.
Venosa, sita nel nord-est della Basilicata su un altopiano compreso tra due valli, è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture.
Le tracce rinvenute (risalenti a circa 600.000 anni fa) assieme a resti di una necropoli neolitica, trovati in località Toppo d’Aguzzo a Rapolla nelle vicinanze del territorio venosino, certificano la presenza umana nel territorio di Venosa sin dai tempi della Preistoria.
Diverse le ipotesi sull’etimologia di Venusia. Raccoglie maggior credito quella che ritiene la città fondata in onore della dea dell’amore, Venere (in latino Venus, anche tramite il trasformato fenicio Benoth). Per altri, l’origine del nome è nell’abbondanza e bontà dei suoi vini (vinosa), oppure nelle vene d’acqua di cui è ricca o, ancora, nel clima ventilato (ventosa).
Con l’occupazione romana, Venosa acquisì un grande sviluppo, data la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell’antichità), che collegava Roma a Brindisi. Nel 65 a.C.
Nel municipio nacque e visse la propria adolescenza Quinto Orazio Flacco (Venosa, 65 a.C. – Roma, 8 a.C.), uno dei più illustri poeti dell’epoca antica, il quale all’età di undici anni, per continuare gli studi, rinunciando il padre al posto di esattore delle imposte, si trasferì a Roma.
Nella città di Venosa è possibile ancora vedere quella che è cosiderata la casa in cui sarebbe nato Quinto Orazio Flacco e che (secondo un’antica tradizione venosina) il poeta ricordava come la “domus” che dava sull’immensa vallata del Reale.
Recenti scavi hanno dimostrato essere parti di terme di una casa patrizia composta dal “calidarium”, cioè da una stanza rotonda per i bagni d’acqua calda, e da un altro vano rettangolare.
La facciata si presenta in “opus reticulatum”. A sinistra dell’ingresso vi è un avanzo di scultura incastrato nel muro. La finestrella che si affaccia sul vicolo ha la forma di un ferro di cavallo.
Infine, sotto la strada del vicolo fu scoperto un mosaico con soggetti marini,oggi coperto da una botola.
Venosa è uno dei 196 comuni iscritti all’associazione “I borghi più belli d’Italia“, assieme ad altri quattro della regione: Acerenza, Castelmezzano, Pietrapertosa e Guardia Perticara.
Approfondimenti e Fonti
Sito Istituzionale del Comune di Venosa comune.venosa.pz.it
Venosa – Wikipedia
Venosa, Città d’Arte – venosa.it
Le Strade di Roma, Claudio Rendina e Donatella Paradisi, Newton & Compton Editori