È morta Natalina, la “nonnina del caffè”
Ieri è morta l’attrice Nerina Montagnani, famosa in TV per lo spot pubblicitario della LAVAZZA
MARANELLO (Modena) – Aveva debuttato con Fellini nel 1965 e se n’è andata giusto quattro giorni dopo il Maestro, alla bella età di 96 anni. Ma non era stata la particina in “Giulietta degli spiriti” a far conoscere agli italiani Nerina Montagnani: nelle case di tutti era arrivata come Natalina, la Tata che dal 1979 a tre anni fa ha preparato il caffè a Nino Manfredi. Nel fortunato spot della Lavazza, con tanto di grembiule inamidato, Natalina Nerina aveva finito con l’impersonare un ruolo non tanto lontano dal mestiere che, nella realtà, aveva fatto fino ai 68 anni, quando diventò un’attrice, del cinema prima, di teatro poi.
Il diploma di maestra, dai tempi della prima guerra mondiale, le aveva aperto le porte di tante case della buona borghesia e di famiglie nobili: aveva fatto l’istitutrice, la governante, ma soprattutto la giardiniera. Da Maranello, dove da bambina “giocavo con Enzo Ferrari”, come racconto’ in un’intervista, si era trasferita in Francia e poi, dal secondo dopoguerra, a Roma. Ma da qualche tempo era tornata al paese dei suoi, dove viveva con la nipote Orianna e altri familiari: verso le 8.30 di ieri mattina se l’e’portata via una broncopolmonite che da due settimane la teneva a letto.
Una vita lunghissima, segnata da una svolta brusca arrivata ad un’età dalla quale ci si aspettano giornate tranquille, magari un po’ monotone. Niente di tutto questo per Nerina Montagnani: a 68 anni, quando lavorava a Palazzo Barberini dove curava le terrazze, era stata proprio la sua “padrona”, la marchesa Casati (“un’americana simpatica e generosa”) a metterle in testa l’idea del cinema. Così arrivò sul set di “Giulietta degli spiriti”, poi di “Satyricon” e, nel ’70, di “I clowns”.
Per quanto dolce la Natalina del caffè apparisse ai telespettatori, Nerina aveva un bel caratterino: abbastanza, comunque, da litigare con Fellini e andarsene sbattendo la porta: “Gliene dissi di tutti i colori, abbandonai il set come una grande diva. Me lo potevo permettere: quando si è vecchi, lucidi di mente e in buona salute, ci si può permettere tutto”.
Ancora cinema, con Celentano (“Serafino”) e Gigi Proietti (“Oh dolci baci, languide carezze”), con Franco Brusati (“Dimenticare Venezia”) mentre arriva il momento del teatro: a Parigi, con Memè Perlini nell’Otello. “Non ho mai capito niente, però le mie battue piacevano anche a Pierre Cardin che veniva a portarmi un mazzo di fiori”.
Mai sposata, “ma con molti amici”, Nerina Montagnani aveva una casetta a Quarto Miglio, con un giardino tutto suo e dei cagnolini randagi che raccoglieva.
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(5 novembre 1993) – Corriere della Sera